La RINOPLASTICA è l’intervento PRINCIPE della CHIRURGIA ESTETICA. Richiede non solo una TECNICA raffinata, ma sopratutto OCCHIO e SENSO ESTETICO.
L’occhio ed il senso estetico sono dei doni che non si possono acquisire a differenza della tecnica che si studia ed affina.
Possiamo dire che la TECNICA è AL SERVIZIO DEL SENSO ESTETICO che ci guida nel conseguimento del risultato.
Si tratta di un intervento molto importante, poichè il naso è al centro del volto, fortemente caratterizzante e determinante dal punto di vista fisionomico. E’ un intervento non banale e non semplice perchè costituito da struttura anatomica complessa, da tessuti diversi con vita propria come ossa, cartilagini e tessuti molli che il chirurgo deve riuscire a piegare alle sue intenzioni in una visione di insieme nel singolo volto, nel singolo individuo.
Non si può e non si deve garantire sempre un risultato perfetto, ma si può e si deve garantire la massima prudenza nella correzione evitando ogni possibile esagerazione, rispettando e ricomponendo la reale anatomia della struttura nasale, eliminando solo ciò che è eccessivo e disarmonico, senza stravolgimenti della unicità di quella struttura in quella faccia. ” Ogni uno ha il PROPRIO NASO ” ed il compito del chirurgo estetico è quello di ‘scoprire’ attraverso studi fotografici pre operatori, quali sono le correzioni necessarie per ottenere la correzione voluta senza sbavature su quel viso. Una correzione che risulti leggermente insufficiente è di rapida e semplice correzione, viceversa una correzione anche solo lievemente eccessiva, comporta un intervento più complesso e talvolta di difficile risultato.
OBIETTIVO
Abbellire la paziente o il paziente, senza rendere evidente l’intervento subito, senza stravolgimento della propria personalità, anzi, esaltandone la particolarità.
Molto spesso il raggiungimento di un risultato positivo, significa la scomparsa di un disagio e/o l’aumento dell’auto stima.
PRE-OPERATORIO
E’ indispensabile una visita pre – operatoria, eseguita dallo specialista che eseguirà l’intervento, con accurata analisi della personalità e motivazione del / della paziente, seguito da un accurato esame obbiettivo del naso in se, con valutazione della tipologia cutanea, esame palpatorio per capirne l’anatomia osteo-cartilaginea, esame delle vie aeree attraverso una rinoscopia anteriore e se necessario una tac dei seni nasali e para nasali per visualizzare eventuali difetti della funzionalità respiratoria.
Seguiranno:
- Un’esaustiva spiegazione delle possibilità di risultato, delle metodologie chirurgiche ed anestesiologiche.
- Compilazione di cartella clinica con anamnesi remota e presente completa di eventuali controindicazioni allergie o intolleranze.
- Prescrizione di esami – check up totale
- Richiesta di fotografie ad Hoc per eseguire un progetto fotografico personalizzato, che verrà successivamente analizzato e discusso nella seconda seduta, dove il/la paziente esprimerà la sua opinione e scelta sulle correzioni proposte ed esternerà le eventuali incertezze, perplessità, timori etc.
In questo primo incontro con la paziente, è mia premura spiegare al paziente, che il progetto fotografico, serve:
A me – Per capire cosa dovrei fare per ottenere la ottimizzazione del risultato con l’armonizzazione delle linee strutturali, cercando di far nascere il “proprio naso”
Al paziente – Per capire cosa io vorrei ricavare dal suo naso, se abbiamo lo stesso senso estetico e quindi uniformità di intenti.
Per capire l’orientamento della / del paziente verso la minima o massima correzione, realizzo sempre, almeno due progetti possibili.
Raramente, ho trovato un totale disaccordo sulle scelte possibili, e nei casi in cui ciò avviene, come il paziente ha il diritto di scegliere il chirurgo che deve trattarla, il chirurgo ha il diritto / dovere di rifiutare di accettare le richieste, non condivise, del paziente.
Altrettanto raramente, nella mia personale esperienza, ho visualizzato la necessità di una visita psichiatrica / psicologica pre-operatoria, salvo i casi di sospetto dismorfo-fobia, in verità non frequenti.
Seguiranno, presa visione degli esami generali, visita anestesiologica e consenso informato.
Esistono dei parametri che rendono più o meno semplice il trattamento e più brillante il risultato. Come spesso viene detto il naso è da considerarsi come una “TENDA”. Ha una STRUTTURA PORTANTE, in parte solida o dura ( ossa ), una parte duro-elastica ( cartilagine ), una COPERTURA ESTERNA ( cute ) ed una FODERA INTERNA ( mucosa ). La modificazione chirurgica si effettua solo sulla struttura portante, mentre la copertura esterna e la fodera interna devono riadattarsi, per elasticità, alla nuova struttura portante.
Quindi, una CUTE sottile ed elastica, si adatterà molto più facilmente, ritirandosi ed aderendo alla nuova forma, rispetto ad una cute spessa e adiposa la quale limiterà la possibilità di riduzione della struttura portante ed il risultato sarà meno prevedibile.
Il GIBBO DORSALE, essendo una struttura solida, è in realtà più duttile nel suo trattamento. Un errore frequente è l’eccesso di asportazione del gibbo, che sarà più difficoltoso nella correzione secondaria, piuttosto che un gibbo leggermente più evidente.
ANGOLI NASO FRONTALE E NASO LABIALE spesso poco considerati, o evidenziati in una correzione, hanno in realtà un ruolo importante nella determinazione del risultato. E’ molto più difficile approfondire, in modo corretto, una mancanza di angolo naso frontale o ridurre un angolo naso labiale troppo approfondito, piuttosto che vice versa.
La PUNTA è la parte più difficile, in genere, nella correzione di un naso, è sarà più o meno facile a seconda che la forma e/o l’estensione delle cartilagini si adattino alla correzione programmata.
Sarà quindi più difficile nelle asimmetrie, nel naso bulboso, boxi tip , specialmente nelle punte grasse con cartilagini molli.
Altri elementi che rendono più difficoltosa la correzione del naso sono le deviazioni della piramide e/o del setto nasale ( che è la lamina cartilaginea che separa la cavità destra da quella sinistra ) e specialmente il così detto “naso torto congenito” .
L’ultimo elemento, estremamente importante e spesso disatteso, è l’INSERIMENTO ARMONICO DEL NASO nel viso, nel suo insieme.
Completamente diversa, è la considerazione della difficoltà di un NASO SECONDARIO che sia stato eseguito da un chirurgo diverso, con tecnica non valutabile, poichè potrebbe celare situazioni non valutabili pre-operatoriamente.
Un altro caso in cui si possono incontrare difficoltà superiori ed inattese, sono le GRAVI DEVIAZIONI DEL SETTO e il NASO POST TRAUMATICO.
TECNICHE
L’intervento consiste nel correggere la forma della punta nasale, modificando la forma delle cartilagini alari ( ciò rappresenta la parte più difficoltosa della rinoplastica ) quindi correggere la linea del dorso osteo cartilagineo, raccordandolo alla punta nasale seguendo il progetto fotografico scelto con il/la paziente. Tale linea viene disegnata sul naso all’inizio dell’intervento.
Non si può garantire il risultato esatto rispetto al progetto, ma nemmeno discostarsi molto da questo. Vale a dire che se abbiamo progettato un naso dritto, non dovrà esserci un naso concavo !!
Esistono fondamentalmente DUE DIVERSE TECNICHE DI RINOPLASTICA, DUE DIVERSE LINEE DI PENSIERO :
RINOPLASTICA CHIUSA e RINOPLASTICA APERTA.
LA TECNICA CHIUSA esegue tutte le manovre di rimodellamento delle strutture nasali dall’interno delle narici, senza alcuna incisione esterna. Questa è la tecnica da me preferita e da me utilizzata da sempre, in tutte le situazioni, anche in rinoplastiche secondarie o malformative. Questo sia per la mia conformazione mentale, poco aggressiva ed invasiva e perché, a mio personale avviso, offre risultati più naturali.
LA TECNICA APERTA esegue un’ incisione cutanea sulla columella al fine di scollare la cute nasale dalla punta fino alla metà del naso per consentire la lavorazione delle strutture cartilaginee nasali a ‘cielo aperto’ utilizzando spesso innesti cartilaginei prelevati dal setto nasale o da altre regioni corporee.
DURATA DELL’INTERVENTO E POST OPERATORIO
L’intervento ha dura variabile, ed è funzione dalle caratteristiche anatomiche del naso e delle correzioni del setto nasale da apportare in contemporanea. La degenza post operatoria raccomandata è di una notte, per limitare eventuali sanguinamenti ed edemi.
L’ANESTESIA, solitamente, è di tipo NEUROLEPTO ANALGESIA od ANESTESIA LOCALE ASSISTITA, tecnica che consente una totale analgesia e sedazione ‘naturale’ , senza problemi di risveglio e la possibilità per il paziente di mangiare e bere subito dopo.
Soltanto in casi di assoluta necessità, per interventi sul setto posteriore o seni nasali e para nasali, si effettua una NARCOSI od ANESTESIA TOTALE.
Nei casi semplici, si effettua un piccolo tamponamento con garza vasellinata, che non provoca alcun disturbo al paziente. Questi vengono rimossi il mattino successivo prima della dimissione del paziente, senza alcun dolore
Nei casi di contemporanea correzione di deviazioni del setto nasale, i tamponi hanno funzione contenitiva, e vengono lasciati per circa una settimana, trascorsa la quale saranno rimossi senza dolore.
Nel post-operatorio, è richiesto al paziente di mantenere per almeno una settimana o più una posizione, durante il sonno, semi seduta che porta i seguenti vantaggi:
Minor edema palpebrale, riduzione di eventuali lividi e riduzione della possibilità di problemi posturali dovuti alla posizione durante il sonno.
La medicazione contenitiva post operatoria, viene mantenuta per una settimana. Al termine, si rimuove l’archetto gessato e tutti i cerotti e viene effettuata una nuova medicazione più leggera che viene mantenuta, generalmente, per ulteriori sette giorni.
Al termine del periodo, viene rimossa la seconda medicazione che mostra un naso non ancora completamente guarito, che sarà più o meno gonfio secondo i casi ma comunque non avvertibile da un osservatore. Il naso non viene considerato ‘ stabile ‘ se non dopo un periodo di qualche mese, che varia al variare della tipologia di cute.
Talvolta può essere stressante per il chirurgo che pretende di ottenere un risultato ottimale non avendo la possibilità di celare anche un minimo difetto per il tempo necessario per un eventuale ritocco.
RISCHI – COMPLICANZE
Risultato con qualche difetto obbiettivo, talvolta lo si osserva in nasi in malformazione congenita come nella cheiloschisi ( labbro leporino ) o nel così detto naso torto congenito oppure nelle rinoplastiche secondarie o pluri operate.
Risultato non corrispondente alle aspettative del paziente, per scarsa corrispondenza al risultato idealizzato dal paziente specialmente nei casi in cui il naso presenti una cute spessa e seborroica che non consente la retrazione cutanea necessaria.
Altri rischi sono l’emorragia posteriore. Si mimizza tale rischio effettuando le opportune analisi pre operatorie.
FAQ
D: La rinoplastica è dolorosa ? R: NO, non durante l’intervento, non durante l’asportazione dei tamponi, non nel post operatorio.
D: Ci sono controindicazioni nel effettuare attività fisica post operatoria ? R: SI, è bene evitare attività che aumentino la pressione circolatoria cefalica per ridurre la possibilità di edemi e/o sanguinanti.
D: Quanto i segni, gli ematomi ed i lividi saranno presenti ? R: l’utilizzo della tecnica chiusa minimizza l’entità e la durata di questi segni che generalmente sono assenti o appena percettibili dopo la prima settimana.
ESEMPIO CLINICO DELLA SITUAZIONE NELL’IMMEDIATO POST OPERATORIO IN UNA RINOPLASTICA PRIMARIA CON TECNICA CHIUSA:
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